1. Lambrusco Rosso Brut Nature MC 2014, Bergianti
Un inedito Salamino di Santa Croce vinificato in metodo classico con l’aggiunta di un 20% di Sorbara. Secco e fresco, il frutto ricorda l’acidità di un lampone e la bollicina croccante sgrassa interamente la bocca. Cosa lo rende speciale? Una pulizia che non sinonimo di filtrazione ma di accurata vinificazione senza nulla lasciato al caso.

2. Tajavent 2015, Ca’ dei Quattro Archi
Un Sangiovese rustico e robusto, pienezza data dall’affinamento per un anno in vecchie barrique e tonneau di rovere francese. Siamo nelle colline di Imola e Casalfiumanese. Un vino che nutre il rispetto per il territorio, la sua storicità e il gusto delle buone abitudini, come la condivisione di un pane e salame accompagnati da un buon rosso.

3. Regina Bianca 2015, Lusenti
Una Malvasia densa e di carattere, elegante come una regina, l’appunto. Ha una struttura così potente che non deve essere pensata per gli abbinamenti classici con i vini bianchi. Si trova a proprio agio con formaggi semi stagionati accompagnati dagli gnocchi fritti, molto bene anche per un tardissimo aperitivo per una giornata che non vuole terminare.